10 Ott TripAdvisor-la non necessità del dire afforza
Capisco che non sia il massimo iniziare un articolo ponendo una domanda,alla quale io personalmente ho già una risposta,ma sticazzi sono fatto male e lo faccio ugualmente. Chi di voi non ha mai lasciato una recensione su TripAdvisor ?
Chi di Voi per una volta non si è sentito meglio del panzuto Raspelli davanti ad una tastiera recensendo la pizzeria del quartiere?
Tanti,troppi,infiniti.
Come tutte le idee apparentemente geniali il fottuto TripAdvisor ha la maledettissima capacità di veicolare la massa.
La indirizza in un posto piuttosto che in un altro a seconda della bontà e della veridicità delle recensioni della suddetta pizzeria,trattoria,baracca,kebabbaro,paninaro che dir si voglia.
Punto uno, bisognerebbe evitare di seguire la massa almeno in materia gastronomica,ma affidarsi al buonsenso che però troppo spesso latita.
Cosa voglio dire?
Che semplicemente anzichè andare dove tutto pare perfetto a detta di coloro che non conosciamo minimamente bisognerebbe provare e dare occasione anche a chi non espone in una cornice un certificato di eccellenza con il valore di un volantino dell’Eurospin.
Mi sono imbattuto in recensioni a dir poco crudeli e spietate,manco che il novello ciber critico gastronomico veramente ne capisse, solo perché il cameriere si è permesso di consigliare sulla tal pietanza di non mettere il Parmigiano grattugiato o per aver consigliato che il talaltro taglio di carne andrebbe mangiato magari con un grado di cottura opposto a quello richiesto, ma se si parte dal concetto che “io ordino,pago e mangio come cazzo mi pare, ho anche il diritto di massacrare uno che sta lavorando mentre io gozzoviglio come non ci fosse un domani, tanto che mi frega se per una mia recensione altri ipotetici clienti ignoranti come me vanno altrove compromettendo a lungo termine la buona salute dell’attività commerciale nella quale mi trovo?”
Giusto,giustissimo. Guai a censurare la libertà altrui di opinione.
Una sola cosa però, pensa sempre che la tua opinione è e sempre sarà accettata, ma allo stesso tempo non è assolutamente obbligatorio esprimerla.
Pensa che dietro ad una opinione negativa e gratuita c’è un uomo con famiglia che si alza al mattino presto, dopo aver chiuso a notte fonda la saracinesca del ristorante, e che cerca di stare in piedi in mezzo ad una marea di difficoltà burocratiche, tasse da capogiro che ammazzerebbero una multinazionale, e in più c’è il ciber gastrompicoglioni che lo danneggia nell’immagine perché magari il piatto di spaghetti che è stato servito era a detta sua scotto.
Se puoi cerca di immedesimarti in quell’uomo,capire e tollerare l’imperfezione e se devi muovere una critica,fallo in maniera costruttiva, fallo parlando con quell’uomo ove possibile e non sputtanarlo solo perché hai la possibilità di farlo.
Ah dimenticavo che io sono uno di quei ristoratori che gonfia il petto mostrando fiero il proprio pezzo di carta straccia di TripAdvisor appeso al muro dentro ad una cornice quindi non faccio testo.
Il problema,sia chiaro,non è TripAdvisor, che personalmente trovo geniale come idea,ma il fruitore medio che dopo essersi sparato una non stop in replica di Master Chef 6 si arroga il diritto di sentenziare quando,e fidati che è come dico io, avrebbe difficoltà nel cuocere correttamente anche un solo uovo al tegamino.
Ad maiora
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Annalisa
Posted at 18:32h, 10 OttobreCondivido cio che hai scritto, bravo Fabio….
Fabio Barbato
Posted at 18:48h, 10 OttobreGrazie mille
Valeria
Posted at 19:21h, 10 OttobreQuesta cosa della libertà di espressione è del tutto sopravvalutata. E purtroppo la connessione letteralmente a portata di mano per chiunque ha dato voce a legioni di imbecilli.
Fabio Barbato
Posted at 19:24h, 10 OttobreHai ragione bisogna solo entrare nell’ottica di idee che non sempre è necessario esprimersi che non vuol dire assolutamente mettere bavagli a nessuno, ma solo di usare un po’ più di buonsenso
Elena Fimiani
Posted at 19:39h, 10 OttobreLa libertà di pensiero e di espressione è una bella cosa, ma, come tutte le libertà, messa in mano a dei cretini è dannosa. Concordo perfettamente e tengo anche a sottolineare che a volte ho letto di quelle recensioni che (oltre ad elevare ad un tre stelle Michelin un ristorante dove sono riusciti a cannare perfino un piatto di patatine fritte) secondo me nemmeno erano genuine (nel senso che la persona che le aveva scritte probabilmente era l’amico di turno che ha fatto un po’ di pubblicità al locale senza forse esserci nemmeno mai stato)…. quindi… Bravo, bell’articolo.
Fabio Barbato
Posted at 19:40h, 10 OttobreDetto da te vale triplo!